domenica 9 novembre 2008

Si... al positivo



A volte mi chiedo, se e' dal nostro atteggiamento verso gli altri che dipende l'esito delle nostre azioni, cioe' se siamo ben disposti, e fiduciosi, nei confronti degli altri, essi reagiranno verso di noi nello stesso modo: aprendosi e non chiudendosi. Certo sarebbe bello se gli altri ripagassero le nostre buone intenzioni , ma non è sempre così, come chiunque di noi sa per esperienza , questo genera in noi a volte sofferenza e insoddisfazione. Quando comprenderemo che dentro e fuori di noi esistono sia aspetti d'ombra che di luce, potremo scorgere il risvolto positivo di questo malessere come una personale crescita . Essere positivi vuol dire aprirsi alla vita, sentirsi ben disposti ad accogliere dentro di noi ciò che la vita ci riserva, anche se non sempre è quello che avevamo sognato o programmato per noi stessi. Questo atteggiamento di apertura è un modo per mettersi in contatto da una parte con il mondo esterno e, dall'altra, con il nostro mondo interno fatto di sensazioni, emozioni e sentimenti. Rimanendo attenti a tutti i più sottili segnali che ci giungono, possiamo affinare le nostre capacità intuitive, risvegliare sensibilità nascoste ed essere pronti a cogliere messaggi che prima non sentivamo. E allora sì che le cose accadono: semplicemente perché impariamo a percepirle e ad accettarle.
Assecondando gli avvenimenti, possiamo afferrare le occasioni nel momento in cui ci si presentano. Essere positivi vuol dire liberare la mente, non giudicare sempre gli eventi in base alle nostre aspettative, scartando con diffidenza tutto quanto non ci piace, non condividiamo o non conosciamo. Troppo spesso invece ci lasciamo guidare da preconcetti e schemi mentali, come anche da paure e insicurezze, che limitano la nostra vita facendola scorrere su binari prestabiliti e ci rendono ciechi e sordi a quanto accade al di là del nostro raggio di azione . Spesso le paure e le incertezze dipendono dalle circostanze, in cui ci troviamo, sono dovute anche a quelle esperienze che ci inducono a comportarci con diffidenza nei confronti di determinate situazioni, per mancanza di fiducia in noi stessi e di conseguenza negli altri, purtroppo e dico purtroppo, a volte pero' è il ricordo di certe esperienze negative che ci spinge a comportarci in un certo modo, per paura di sbagliare e quindi di cadere negli stessi errori. Se l'atteggiamento positivo apre, quello negativo chiude, pone ostacoli e barriere. Non giudichiamo a priori lasciamoci incuriosire, lasciamoci stupire e lasciamoci cambiare dagli avvenimenti, perché la vita è continuo cambiamento.

2 commenti:

ABBI FIDUCIA NEL SIGNORE ha detto...

piu' che lasciarsi cambiare dagli eventi, preferisco circostanze permettendo cambiare gli eventi e quindi la mia vita e quella degli altri, nelle piccole scelte di vita quotidiana che faccio, un suggerimento a qualcuno, un esortazione, un piccolo aiuto, io credo che molte volte bastano piccole attenzioni verso gli altri, in altre parole bisognerebbe pensare meno a se stessi e piu' agli altri.gaetano

ABBI FIDUCIA NEL SIGNORE ha detto...

Dobbiamo secondo me dalle situazioni negative trarne tutto il bene che possiamo per trasformare il negativo in positivo. annamaria