venerdì 2 novembre 2007

riprendiamo a ragionare!!!

Cosa ne pensate del versetto di Giovanni 1 e cosa ne pensate della discussione tra Platone e Democrito.Fatemi sapere.

Perché il mondo?
Puntata del 25 giugno 2001

Che cosa c'era prima? Prima del big bang o del "principio" biblico? Nelle teogonie del mito classico si narra di flutti minacciosi in un oceano primigenio, si parla di oscurità e caos senza pari. Nel dopo, nel neonato kósmos, quel disordine, quello spazio selvaggio si trasformano nella totalità ordinata dell'esistente, in ciò che è "adorno", bello, armonioso. Ed è in questo passaggio attraverso l'origine che si spendono i perché della scienza e della fede. Democrito, il lontano padre del pensiero scientifico, sostiene la casualità dell'universo; gli atomi della materia, secondo i suoi studi, si mescolano senza guida e senza scopo. Platone, invece, è il filosofo greco che anticipa la nozione giudaico-cristiana di "creazione". Per lui si deve ricondurre il mondo a una causa, alla mano di un artefice intelligente.

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Il mondo esiste per caso

Democrito, discepolo di Leucippo, il fondatore del primo atomismo, viene considerato il padre della scienza. Nelle pagine del suo Piccolo ordinamento del mondo descrive la materia: un insieme di atomi che si aggregano e si disgregano seguendo la legge della casualità. Le varie "forme indivisibili" si muovono spontaneamente incontrandosi e scontrandosi in una vibrazione eterna, da cui si sviluppano quei vortici che generano le cose, anch'esse destinate a scindersi e a distruggersi.

Il mondo esiste per una causa

La materia da sola non basta a spiegare l'origine del mondo, afferma Platone. "L'universo - sostiene - è stato realizzato da un Artefice con ragione e intelligenza", è il risultato di un progetto e di un'azione. Il cosmo , infatti, si fonda su una causa che è rappresentata dal Demiurgo, la figura divina che ha sostituito il caos con l'ordine scegliendo il modello del "vivente in sé". Il mondo si presenta quindi come un organismo gigante, dotato di un'anima e di un corpo.

L'universo non esiste per l'uomo

Se la casualità regge il mondo, allora non può essere l'uomo il destinatario dell'ordine e della bellezza dell'esistente. L'uomo stesso è un "microcosmo", un aggregato di atomi e vuoto, e il suo destino è in sintonia con quello del macrocosmo a cui appartiene.
L'universo conosciuto e visibile è soltanto il dieci per cento. Esiste una massa mancante che fluttua nel nulla, nella quale la materia si condensa come fa la brina al mattino. Una di quelle tante gocce è l'essere umano, figlio del caso.

L'universo esiste per l'uomo

Per Platone tutto ciò che è nel mondo ha un destinatario: l'essere umano.
Il demiurgo "buono" porta ordine "per amore". Secondo la visione biblica - dominata dall'antropocentrismo e, in parte anticipata da Platone, - l'universo è stato creato in modo che l'uomo potesse approdarvi, prendere posto e ammirare la bellezza degli spettacoli naturali, emozionarsi. Gli scienziati sostenitori del "principio antropico" parlano di evoluzione interna della materia, di un'intelligenza ordinatrice che guida l'universo verso l'apparizione della coscienza, della mente umana.

1 commento:

Tonino ha detto...

Una puntata più recente non c'è?