anche questo è condividere
Ho notato che gli ultimi post parlano molto del signore di ciò che fà e di quello per cui lo ringraziate.non sò perchè ma ho sentito il bisogno di condividere con voi la mia realtà quotidiana.anni fà in seguito a una serie di disgrazie di cui una terribile in cui mio fratello bruno(alcuni di voi penso lo ricordino)ci lasciò a soli 28 anni stroncato da un'anurisma lasciando un bambino di 3 anni.Nelle poche ore di coma pregai come non avevo mai fatto in vita mia.Credendo che non sarei stata abbandonata.Qualche anno prima questo era successo per mio padre ma ci lasciò anche lui.Sò che non possiamo aspettarci che tutto sia come vorremmo e la fede deve essere totale anche e sopratutto nell'accettare la sua volontà.Io non sono riuscita a farlo il dolore era immenso mi toglieva le forze e mi portò via la fede dopo 2 anni anche mia madre sempre giovane ci lasciò.Queste sono le cose più dure e terribili che ho affrontato ma la vita non mi ha risparmiato niente.Oggi sento una forza che mi spinge ad andare avanti solo pensando ai miei 4 figli hanno bisogno di me e io di loro.Invidio le persone che ancora credono pregano e trovano sollievo in questo io sono amareggiata e non trovo risposte a tutte la domande(e sono tente )che da anni mi pongo.Scusate lo sfogo credo che il blog possa servire anche a questo e poi volevo essere onesta con me stessa e con tuttiquelli che scrivono e ancora credono.
8 commenti:
cara anna le risposte non c'e l'abbiamo ma sappiamo che dio ci ama e se abbiamo fiducia in lui egli darà risposte a tutti inostri interrogativi sono rimasta vedova a38 anni con 3 ragazze da seguire di 14 16 e 18 anche per me fu un dramma capisco il tuo dolore ma voglio incoraggiarti come fece giobbe a dire dio dà e dio toglie sia benedetto il nome del signore vedrai che l'amarezza sparirà la nostra vita non ci appartiene è sua e t'incoraggio a metterla nelle sue mani sono certa dio ti risponderà prendi ogni giorno la tua forza dal signore vedrai dio ti farà vedere cose grandi. sono felice di aver conosciuto parte della tua famiglia .Ti diciamo insieme a gaetano forza anna vai avanti nel cammino della fede che in fondo tu non hai mai abbandonato ti e vi vogliamo bene gaetano e anna maria
Sopportare la morte di un poprio caro non � facile. Sono ancora dolorante e prostata per la perdita di mio padre. Sono in silenzio,vorrei sapere tante cose e mai come in questo periodo non riesco neanche a pregare. Eppure Dio nella sua infinita dolcezza mi parla e mi dice "All'uomo spettano i disegni del cuore; ma la risposta viene dal Signore".Ognuno di noi pianifica ogni cosa in questa vita ed io avevo pianifiato anche gli anni della morte di mio padre. Dio sapeva ogni cosa, sapeva che doveva andare cos�...mai come in questo periodo so per certo che se Lui permette qualcosa c'� un motivo che io capir� al pi� presto...cos� come lo capirai anche tu ,l'importante � essere certi ce Dio c'� e che nel suo infinito amore ci sta vicino.Se andiamo avanti nonostante i nostri dolori questa forza non viene da noi ma da LUI."L'AMORE di Dio non verr� mai meno".
Cara Anna, dal post traspare tutta la tua sincerità, hai il coraggio di esprimere il tuo stato di animo e la cosa ti fa onore. Ricordo mesi fa, quando parlavamo dell'incontro di Agerola chiedendoci in quanti del vecchio gruppo giovanile erano rimasti nell'orbita delle comunità. Era una domanda alla quale non si poteva rispondere. Sapevamo solo che Dio ci aveva un giorno chiamato ed uniti nella comunità di Soccavo. Da allora era poi passato tantissimo tempo, poi le vicissitudini, le partenze, le batoste, le insoddisfazioni, i drammi personali e familiari le famiglie, i figli e tutto il resto hanno fatto si che ognuno vivesse una esperienza diversa dagli altri e che reagisse diversamente. Ci siamo poi ritrovati dopo tantissimi anni ad Agerola dove ci siamo accettati e rispettati nella nostra diversità. Dio compie la Sua opera in ognuno di noi individualmente ed in modo diverso. Lui conosce i tempi di reazioni ed il modo in cui operare. Io credo tu debba, come ognuno di noi continuare ad essere ciò che sei, puoi continuare ad avere i tuoi dubbi, essi fortificano, ma devi fare attenzione a lasciare sempre il tuo cuore ed almeno un orecchio sempre aperti a Lui, poi il tempo farà il resto. Oggi hai ritrovato i tuoi vecchi fratelli ed i tuoi vecchi amici e sono sicuro che essi, in modo diverso, fanno parte a loro insaputa del disegno Divino.
Cara Anna, l'unico modo in cui possiamo crescere nella nostra vita cristiana e' mediante la sofferenza. La morte di quelli che amiamo piu' del resto, come un genitore, un fratello, un compagno, una figlia prova la nostra fede in Dio. Eppure, se portiamo a Lui il dolore, la rabbia e le nostre delusioni profonde e chiediamo il Suo aiuto, non necessariamente a comprendere il perche' di quello che ci e' successo, ma accettando quello che non possiamo controllare senza amarezza e rancore, allora sperimentiamo la Sua pace e troviamo la forza e il coraggio di andare avanti.
Niente e nessuno puo’ separarci dall’amore di Dio. A meno che non glielo permettiamo.
Quindici anni fa, sono venuta con la mia famiglia a Napoli per trascorrere il primo e unico Natale da quando mi sono sposata. Come sempre (e’ facile prendere le cose per scontato) entrambi i miei genitori erano presenti. La prima cosa mio padre mi disse dopo che ci abbracciammo, fu: "Non pensavo che ti avrei rivista." Se solo avessi capito allora il significato delle sue parole e quello che sarebbe successo, avrei fatto tante cose diversamente. Dopo una settimana dal nostro arrivo mio padre ando' in coma. Lo portammo in ospedale. Il giorno dopo usci' dalla coma, ma rimase intubato. Ogni giorno andavamo a trovarlo e anche se lui non poteva parlare, gli parlavo io e lo riassicuravo. Non so come, ma Il 25 dicembre 1992 gli chiesi se credeva in Gesu' e lui mi strinse la mano (il modo in cui comunicava) gli spiegai (cercando di trattenere le lacrime) che gli angeli in cielo gioiscono ogni volta che un peccatore si pente e altre cose. Avrei voluto dire tanto, ma in modo molto semplice gli comunicai quello che e' il vangelo.
Il giorno successivo, dicembre 26, dopo essere tornata dall'aeroporto di Roma dove avevo accompagnato mio marito, e non vedendo l'ora di andare a trovare mio padre, mi accolse la notizia che non c'era piu'. Era morto qualche ora prima.
Ero emotivamente distrutta. Per una settimana non avevo fatto che pregare che si rimettesse. Altre persone, negli USA, avevano pregato. Non mi era neanche passato per testa che non sarebbe piu’ ritornato a casa. Eppure durante quell'immenso dolore, il Signore mi ha consolato. Durante i dieci anni precedenti, avevo spesso temuto di ricevere una telefonata informandomi che uno dei miei genitori non c'era piu' ed il pensiero di dover affrontare il lungo viaggio con quel peso nel cuore.
Ma la consolazione piu' grande e' stata quella di aver visto mio padre nelle ultime settimane della sua vita e avergli comunicato il suo bisogno di credere in Gesu'.
Io sono certa che lo rivedro' e quando cio’ accadra’ la tristezza che ancora provo perche' mi manca andra' via, per sempre.
Il Signore e' stato infinitamente buono a permettermi di essere in Italia per l'unico Natale che abbiamo trascorso tutti insieme. E’ stato il Natale piu’ importante della mia vita.
Nessuno di noi e' in grado di conoscere il futuro o di controllarlo, MA quando ci abbandoniamo a Gesu', anche se il mondo crolla sappiamo con certezza che il Suo amore ci sostiene.
cara ANNA,il tuo dolore ela tua amarezza chiedono rispetto,anche se ti senti amareggiata per le avversita' della vita,non credere che dio sia lontano da te!probabilmente e' molto piu' vicino di quanto noi pensiamo!non aver vergogna dei tuoi sentimenti ,grida pure al Signore,EGLI sa'!!Egli conosce il tuo cuore ,il tuo sgomento le tue domande a cui gli uomini non hanno risposta!Egli sa'! e' questo deve essere latua GIOIA!Per quanto mi riguarda ho solo testimoniato delle cose che noi reputiamo belle,ma ce ne' sono state anche molto brutte e che io m sono arrabbiato,e' UMANO,a volte noi pretendiamo di essere come Cristo,ma non lo siam,possiamo tendere ad imitarlo ,ma certamente non possiamo portare il Suo carico,e questo il Signore lo sa'!!!"nessuna tentazione vi ha colto che non sia stata umana,Iddio e' buono e Giusto e non permettera' che siate tentati aldila' delle vostre FORZE!!!,ciao con affetto,Gennaro e Silvana.
Grazie per le vostre parole.sono contenta di avervi ritrovato molto più di quello che ho potuto dimostrare o di quello che ho detto.A volte penso che anche questo è un segnale che viene "dall'alto"cosi come lo penso quando guardo i miei figli belli,sani e pieni di buoni principi.Mio padre non era credente eppure pochi attimi prima di morire si affidò fiducioso a dio e chiese a me di fare lo stesso.non ho mai capito come ciò fosse accaduto.
Perdere i propri cari e in giovane età provoca una ferita nel cuore che difficilmente guarirà, il dolore lo portiamo dentro di noi, nella nostra vita quotidiana, è giusto, è umano.
Ma l'amarezza è come una prigione: non ti lascia libera di vivere, sei sua schiava, a volte anche i ragionamenti ne sono condizionati, stende un velo su tutto, non ti fa vedere in modo chiaro il resto della vita che c'è davanti e quella che è passata.
Il dolore sì, l'amarezza no!
Un forte abbraccio con l'augurio che la gioia prenda il posto dell'amarezza.
ciao,anna,sono paola esposito.e' una prova di scrittura
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